March 18, 2016

MAX SANNELLA SHIVER WEBZINE

Già dalle prime “distorsioni aliene” e dai primi “vuoti ascensionali” si rievocano i fantasmi di certi Pillowdiver. Comincia così il terzo lavoro discografico dei teramani InutiliElves, Red Sprites, Blue Jets, un disco che è anche il miraggio rabbiosamente ambient visto e interpretato attraverso una sensibilità elettrica decisamente noise, post rock e dalle vene gonfie di psichedelica liquida.
L’album scandaglia un percorso ora strumentale ora accompagnato da deliri vocali brulicanti di effettismi, echi, riverberi, larsen,  distorsori e lontane schitarrate Settantiane (“On acid days”, “Turn  off  the television”, “The screaming nature of a criminal“) un ammassante cortocircuito amperico che – al pari di una fistola col jack – crea quelle divine turbolenze violacee che s’impossessano di ogni millimetro di psiche disponibili (“Robots”, “Surfing automa”, “Sprites”).
Tutto è nervoso, agitato e parallelamente stordito di pace dentro, gli Inutili – al contrario del nome – si danno veramente da fare per inventare stati di coma vigili che possano proiettare ovunque la loro mira estetica, il loro fuoco sacrale di grazia meteoritica (“Ser eyes”, “Minus-log”), e sembra quasi un gioco da ragazzi – ma non lo è – riuscire  ad ammaliare, o perlomeno incuriosire anche orecchi tra i più prevenuti, ma tant’è che ci riescono, e tutto maledettamente con un fascino tribale di oscura potenza.

March 10, 2016

REVIEW FROM MUSIC IN BELGIUM

La fin de l'hiver est toujours une période difficile. On en a marre du froid, du temps gris et de la pluie. On espère l'arrivée du printemps, surtout en Belgique où la belle saison nous apportera du froid, du temps gris et de la pluie. Alors, pour oublier ces sombres perspectives climatiques, il vaut mieux partir dans d'autres univers, visiter d'autres planètes et s'enivrer de sensations sonores d'un autre monde. Un des véhicules qui pourrait nous aider dans ce voyage est le nouvel album d'Inutili, groupe italien qui commence à s'enkyster dans le paysage psychédélique européen avec son troisième opus, qui fait suite à "Satori" (2013), "Music to watch the clouds on a sunny day" (2014) et la compilation d'inédits "Unforgettable lost and unreleased" (2014).

Le groupe de Teramo a toujours un rythme de production assez soutenu (deux albums en 2014, juste 14 mois passés avant que le nouvel album ne voit le jour) mais a opté pour quelques changements en profondeur. D'abord, le bassiste Giancarlo Di Marco a quitté le groupe et ensuite, un chanteur a été intégré dans ce combo jusqu'alors instrumental. Enfin, on ne sait pas si c'est un nouveau chanteur ou si c'est un des trois membres restants, entre Alessandro Antinori (batterie), Pietro Calvarese (guitare) et Danilo Di Francesco (guitare), qui fait office de vocaliste. On ne sait pas non plus s'il y a un nouveau bassiste et quel est son nom car les informations sur Inutili sur le Net sont à peu près autant faciles à trouver qu'une copie neuve des manuscrits de la Mer Morte.

Mais laissons tomber ces données factuelles qui n'intéressent que les statisticiens. Il reste la musique qui affiche ici une grande forme. Comme à son habitude, Inutili officie dans un rock garage psychédélique volontiers déjanté mais qui trouve ici davantage de structure. Le vocaliste ne prend pas le pouvoir et chante juste ce qu'il faut pour une entretenir une ambiance tantôt décadente, tantôt explosive (le gigantesque "We can stop at the ocean for a swim on the way", digne de King Gizzard & The Lizard Wizard ou de Ty Segall). Le groupe défend ici le concept du CD puisque les versions vinyles ne contiennent que six titres alors que l'édition CD propose six titres supplémentaires.

C'est ainsi qu'après avoir dégusté de l'avant-garde à la mode des Sixties ("Robots", "The screaming nature of a criminal"), ou avoir été trempé dans l'acide lysergique ("On acid days") et saccagé à coups de garage rock ("Turn off the television"), l'auditeur amateur de CD joue les prolongations avec de la psychédélie électronique et du krautrock cosmique ("Definitive decisions", "Sea eyes"), du rituel mortuaire vaudou ( "Sprites"), de la récitation tantrique ("Sunlight") ou des expérimentations instrumentales extrêmes ("Surfing automa", "Minus-Log"). Cette deuxième partie d'album est beaucoup plus proche de la folie originelle d'Inutili dont Julian Cope, spécialiste des musiques d'un autre monde, a dit le plus grand bien. Elle démontre la palette très large des talents de ce groupe qui, sans en avoir l'air, est en train de devenir un des combos les plus convaincants et excitants de la scène néo-psychédélique/garage italienne.

March 3, 2016

RECENSIONE ONDAROCK SILVIO"DON"PIZZICA!!!

Al primo ascolto del terzo full length dei teramani Inutili ciò che prende forma nella mia testa e nelle viscere è una malsana malinconia per quell’esordio misto di psichedelia e noise dilatato e scontroso che metteva insieme i fantasmi di leggendarie creature nipponiche (Les Rallizes Dénudés, Flower Travellin’ Band) con la violenza New York style e le reiterazioni kraut-rock di troppi decenni fa. La consapevolezza dell’insalubrità di tale nostalgia giunge però presto, col passare degli ascolti di “Elves, Red Sprites, Blue Jets”, edito ancora dalla sempre sorprendente Aagoo Records (Colin Stetson, Father Murphy, Murcof, Parenthetical Girls, Xiu Xiu ecc.) e, con essa, l’entusiasmo di trovarsi finalmente di fronte a una formazione capace di mostrarsi coraggiosa, se può chiamarsi coraggio l'essere se stessi, sincera, in grado di innovare il passato e rinnovarsi con una qualità stupefacente.

Il fluire del tempo, del resto, per gli Inutili non è uno speranzoso e circolare eterno ritorno che invita a vivere il presente senza preoccuparsi di passato e futuro ma neanche una linea retta sulla quale muoversi avanti e indietro, in cerca di radici su cui fossilizzare le proprie certezze o obiettivi da raggiungere, ma è un insieme d’istanti sopra i quali i tre piazzano ordigni esplosivi pronti a saltare in aria al sopraggiungere dell’attimo seguente.
È per questo motivo che ogni vecchio brano, ogni passata produzione, ogni lavoro ormai superato è presto dimenticato, a volte, per loro stessa ammissione, nel vero senso della parola e, sia in chiave live sia in fase compositiva, l’improvvisazione, l’urgenza e la visione di un presente in fase d’imminente deflagrazione diventano necessità espressive.

Se con “Elves, Red Sprites, Blue Jets” sono apparentemente accantonate la psichedelia pura, le estreme dilatazioni mantriche, le ritmiche profonde e ossessive, lo stile che ha reso gli Inutili quello che sono è ancora vivo ed energico e, se quell’attitudine impro che ci aveva rapito è ora incanalata dentro strutture più standard, l’aspetto lisergico è servito con mezzi diversi, più simili a sferzate taglienti di follia che a lunghi viaggi ipnotici, grazie a un uso sensazionale delle due chitarre. Sono proprio loro, stavolta, le protagoniste indiscusse di questo nuovo capitolo; sono loro a rivelare la rigenerata anima degli Inutili, ora intenzionata ad aggredirci con cruda violenza dopo averci trascinato in un incubo, e tutto questo è presto smascherato dalla efferata opening “Red Spider Fever”, un tripudio rumoristico che attacca senza introduzione, senza lasciarci neanche il tempo di presentire.

Eppure, in quello che è a tutti gli effetti l’apice della produzione degli Inutili, saranno molteplici le materialità stilistiche che si intercaleranno. Tastiere e ritmiche vintage sullo sfondo di una vocalità che arranca cacofonica mettono insieme brani surreali al sapore di avanguardie sixties (“Robots”, “The Screaming Nature Of A Criminal”) e non mancano, ovviamente, momenti in cui sono l’aspetto lisergico e il sound psichedelico a fare da padroni (“On Acid Days”). Ad aggiungere sostanza e una dose notevole di carica e intensità, la diretta brutalità del garage-rock più sporco e scalcinato (“Turn Off The Television”, “We Can Stop At The Ocean For A Swim On The Way”).
Alle sei tracce della versione in vinile, se ne aggiungono altre sei in quella in cd; sei bonus track che poi non sono bonus ma parte integrante del lavoro, tanto da prospettare le cose più interessanti di tutto il disco. Inquietante psichedelia elettronica e cosmica dal sapore teutonico (“Definitive Decisions”, “Sea Eyes”), tribal-noise e minacciosi, elettrificati rituali di morte (“Sprites”) mantra destrutturati, decomposti (“Sunlight”) e sperimentazioni strumentali estreme (“Surfing Automa”, "Minus-Log") forniscono infiniti spunti dai quali iniziare a confondersi prima che sopraggiunga la fine.

Tentare un termine di paragone è impossibile senza finire in una sfilza infinita di nomi che parte dagli Ash Ra Tempel e finisce agli Shit And Shine. Definirne compiutamente lo stile è impossibile senza finire in una sfilza infinita di generi che va dallo space all’avant-rock. Quello che è possibile è ascoltare “Elves, Red Sprites, Blue Jets” in totale isolamento. Quello che è certo sarà una totale devozione alla migliore e più celata band italiana in circolazione, una delle poche realtà capaci di competere con l’estero, se solo volesse farlo davvero.

FIRST REVIEW !!! BABYSUE Comics, Poetry and Reviews

Whew. This is so far removed from the world of commercial music in 2016 that it'd be hard to top this band in that respect. If you get tired of all the canned perfection crap out there that all sounds the same (and you can always predict what note or chord will come next), Elves, Red Sprites, Blue Jets might just snap you back into reality. This Italian band records music that some folks might mistake for practice or jam sessions. To be certain, Inutili is a band that does not sound like all the rest. But what's surprising here is how musical some of these excursions into spontaneity can be. The vocals are particularly unusual. Instead of being tweaked to perfection, the voice is presented as something of an accidental element...with the words being barely discernible. Some of this reminds us of some of the stranger German progressive bands from the 1970s...but not really. Sure wish more modern rock bands would take as many chances as these guys. This music is unusual, unpredictable, exciting, and decidedly RAW. Gripping and bizarre. Love it. Top pick.

NEW RECORD March 2016

                                                           inutili elves red sprites blue jets